I trattamenti termici sui metalli vengono effettuati per aumentare la resistenza agli urti e la qualità del materiale nel tempo, preservandolo dall’usura. Trattamento anticorrosivo per eccellenza, la zincatura è in grado di assicurare ai manufatti in acciaio una doppia funzione protettiva, consistente in primo luogo in una sorta di barriera isolante contro l'azione degli agenti atmosferici, e in secondo luogo in una ulteriore protezione, definita "catodica", che si viene a creare per azione di tipo elettrochimico sulla base di una maggiore elettronegatività dello zinco rispetto al ferro.
Realizzato attraverso speciali macchine industriali per trattamenti a caldo, il processo di zincatura elettrolica si ottiene immergendo i manufatti in vasche riempite di zinco fuso, a una temperatura intorno ai 450°C, al cui interno si forma un rivestimento in lega ferro-zinco. Particolarmente resistente dal punto di vista meccanico, il metodo del trattamento di zincatura a caldo si rivela oltremodo vantaggioso rispetto a quello a freddo, consentendo in primo luogo di realizzare una copertura di protezione dallo spessore significativo e dunque particolarmente resistente all'azione corrosiva, con parametri accertati pari anche alla durata di una ventina di anni in ambienti esterni. Un altro processo termico oltre al trattamento di zincatura è la brunitura del ferro: la colorazione superficiale viene praticata al fine di fornire una protezione contro l’ossidazione e di migliorare l’aspetto del ferro nel tempo.
L'utilizzo di macchine per trattamenti termici è consigliato in particolar modo per la copertura di materiali con spessore minimo di 1,5 millimetri (soglia oltre cui è scongiurata l'eventuale insorgenza di piccole deformazioni dovute all'alta temperatura impiegata) ed è quanto mai diffuso soprattutto negli ambiti di applicazione relativi a bulloneria, viteria e minuteria in genere, produzione di pannelli, telai, cornici, giunti ed elementi per strutture esterne.