Usato per la produzione di piastre per circuiti stampati

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Per la produzione di piastre per circuitri stampati (1 o 2 lati)
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Il circuito stampato è un componente elettrico ed elettronico, finalizzato alla creazione dei moderni circuiti elettrici. Produrre una piastra per circuiti stampati vuol dire compiere un progetto delicato e ben definito, in cui le decisioni devono essere prese in base all'esperienza e alle conoscenze acquisite in materia di elettronica, per poter arrivare ad un risultato soddisfacente e fabbricare così un'apparecchiatura utile e funzionante.

  • Utilizzo nell'industria elettrica ed elettronica
  • Varie tipologie di circuito stampato
  • Tecnologia THT e SMT
Qualità Grandi offerte Assistenza diretta

Per prima cosa bisogna procurarsi i materiali necessari, che si trovano in qualsiasi negozio di elettronica. La scelta di tali materiali, va in base alla loro resistenza termica e alla loro rigidità dielettrica. Questi materiali costituiscono il cosiddetto "substrato" solido e piano, sul quale viene successivamente applicato uno strato di rame laminato. L'applicazione viene effettuata tramite un potente collante creato con resina e tessuto di vetro. In base al tipo di progettazione della scheda, si sceglie anche il tipo di spessore del rame.

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Una volta ottenuta la piastra, si procede con la realizzazione del circuito: si effettuano dei fori per lasciar passare i componenti elettronici e per consentire il collegamento tra sopra e sotto. Successivamente, si procede alla copertura di strato metallico di tutti i fori, ovvero alla delicata operazione di metallizzazioneche vedrà anche il deposito di un ulteriore strato, finalizzato a proteggere il rame precedentemente applicato. L'ultimo passaggio, ma non certo di meno per importanza, prevede la stampa di disegni e scritte, quindi le indicazioni sul circuito stampato. Ovviamente al termine del procedimento di produzione della piastra, è necessario effettuare dei test per garantire la sua corretta funzionalità.

In Italia ci si riferisce al circuito stampato utilizzando la sigla “CS”, ma non è raro sentire parlare di produzione di pcb, soprattutto per chi lavora nell’ambito dell’export internazionale. In questo caso l’acronimo “PCB” sta per “Printed Circuit Board”. Con l’avvento della tecnologia LED la realizzazione dei circuiti stampati ha dovuto evolversi e trovare soluzioni capaci di dissipare il calore prodotto da questa fonte energetica: gli “MCPCB” (Metal Core Printed Circuit Board) sono caratterizzati da un nucleo in alluminio o rame, metalli dalla buona conduzione termica.

L'esperienza necessaria per una buona riuscita di un progetto elettronico, sta nella conoscenza obbligatoria delle vecchie tecnologie per la costruzione dei circuiti stampati, ovvero la classica tecnologia through-hole, chiamata con la sigla THT e la tecnologia Surface Mount Technology, ovvero la SMT.

La prima è la più antica, esistita fin dagli anni 50 fino agli anni 80, accompagnata poi dalla seconda di cui la particolarità consiste nel fatto che sostanzialmente, al contrario della classica, non prevede la foratura.

Esistono varie tipologie di circuiti stampati, in base alle varie tipologie di substrato di cui sono composte e in base anche alla complessità tecnologica a cui sono destinati o in base alla diversità meccanica: rigidi, flessibili, monofaccia, multistrati e doppia faccia.

La produzione di circuiti stampati richiede macchinari specifici, i cui costi possono risultare investimenti notevoli per l’incremento produttivo. Scegliere una macchina per circuiti stampati usata può rappresentare un buon compromesso tra la qualità dei migliori marchi e il prezzo competitivo. LPKF e BUNGARD sono tra i principali produttori di piastre per circuiti stampati.